I CONSIGLIERI, VISTA L’ETICA CHE DA SEMPRE HA CONTRADDISTINTO IL CLUB E GLI EVENTI CHE SI SONO SUSSEGUITI (INDIPENDENTI DALLA LORO VOLONTA’), HANNO DECISO DI NON RINNOVARE LA COLLABORAZIONE CON IL DEALER, E QUINDI L’UFFICIALITA'”.

Il Club svolge numerose attività: i Soci e le loro amate Ducati sono sempre i protagonisti.

Che tu sia un Motociclista che ama la Pista o che apprezza un “motogiro” panoramico tra le suggestive località Umbre, troverai sempre un evento dedicato a te.

Ci piace anche organizzare raduni per vedere e testare i nuovi modelli che Ducati ci offre, visitare il Museo Ducati; ben accette sono le proposte di tutti i Soci… 

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Guarda il video dell’inaugurazione della nuova Sede del Club 

Non solo Rossi nei raduni o nei turni in pista… durante l’inaugurazione della nuova Sede abbiamo deciso di aderire al  simbolo della “panchina rossa”
Panchina Rossa

Il silenzio è tutto ciò che temiamo, c’è riscatto in una voce (E. Dickinson)

Il 25 novembre 1960 vengono assassinante tre sorelle Mirabal, considerate rivoluzionarie dal regime dittatoriale Domenicano del comandante Rafael Leónidas Trujillo che tentavano di contrastare dopo oltre 30 anni di totalitarismo.

Nel 2009 Elina Chauvet, dopo la morte della sorella per mano del marito, decide di dare voce alle donne, vittime di violenza e soprusi, vittime di femminicidio, attraverso delle scarpe rosse; SCARPE perché nella maggior parte dei casi è l’unica cosa che rimane della vittima, ROSSO richiama il colore del sangue versato, e simboleggia l’amore che si trasforma in odio e violenza. 

Elina raccoglie 33 paia di scarpe rosse e le espone in pubblico, a voler rappresentare una lunga marcia silenziosa di donne che non ci sono più. 

Il 25 novembre di ogni anno, in numerose piazze nel mondo, viene disposta un’intera distesa di scarpe rosse in rappresentanza del numero delle violenze, delle morti e dei maltrattamenti subiti dalle donne. 

La panchina rossa diventa simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più, una donna portata via dall’odio e dalla violenza di un uomo. 

In una piazza, in un giardino pubblico o lungo un viale, queste panchine hanno lo scopo di mantenere vivo, nella memoria, il ricordo di tante donne che non sono riuscite a sfuggire dai loro carnefici.